7.2. Priorità e criteri
Le risorse assegnate devono essere utilizzate rispettando le seguenti priorità:
1. Cagne ricoverate all’interno dei canili in promiscuità con cani maschi.
2. Cagne vaganti catturate.
3. Gatte.
I cuccioli da dare in adozione spesso sono di età troppo giovane per l’intervento; la ASL può posticipare
l’intervento, compilando nel documento d’adozione (All. 7) il riquadro previsto per la prenotazione
dell’intervento, che sarà eseguito gratuitamente entro l’anno di età del cane.
La sterilizzazione dei cani maschi, salvo casi particolari di esigenze terapeutiche per animali aggressivi o di
urgenze di carattere gestionale nei canili, non costituisce priorità operativa.
7.3. Animali privati
La sterilizzazione di cani e gatti privati può essere considerata un’attività di interesse generale se persegue
obiettivi strategici finalizzati a combattere l’abbandono delle cucciolate, considerato uno tra i principali
meccanismi di alimentazione del randagismo.
L’utilizzo di risorse pubbliche per la sterilizzazione di animali privati può quindi essere autorizzata
nell’ambito di piani regionali finalizzati a combattere tale fenomeno, destinati a cagne o gatte di proprietà di
nuclei familiari economicamente disagiati o detenute senza una custodia costante, e sulla base di precisi
criteri di analisi del rischio opportunamente stabiliti dall’Assessorato regionale dell’Igiene e Sanità.
La Regione Autonoma della Sardegna, con Deliberazione n. 68/23 del 03.12.2008 ha approvato il piano
triennale per la lotta al randagismo, nell’ambito del quale sono previsti contributi per le sterilizzazioni di cani
di proprietà caratterizzati da situazioni di rischio di cui sopra.
La procedura standard (non vincolante) per l’assegnazione di contributi pubblici per la sterilizzazione di
cani privati è la seguente:
1. Definizione dei criteri di rischio e dei punteggi ad essi assegnati per la formazione delle graduatorie degli aventi
diritto al servizio (All. 16).
2. Definizione della durata e periodicità delle graduatorie.
3. Pubblicazione degli avvisi al pubblico, utilizzando criteri di massima diffusione (siti Internet, volantini da distribuire
negli ambulatori veterinari, comunicazioni alle associazioni di volontariato ecc.).
4. Raccolta delle domande e definizione delle graduatorie secondo la periodicità temporale predefinita.
5. Consegna agli aventi diritto del titolo (buono) stabilito per il contributo; nel titolo devono essere indicate almeno le
seguenti informazioni:
o identificazione del proprietario e del cane (n. di microchip);
o recapito telefonico, di posta elettronica e di fax del responsabile di procedimento del Comune
o recapito telefonico, di posta elettronica e di fax del responsabile di procedimento del Servizio Veterinario della
ASL competente;
o periodo di validità del titolo e scadenza per il pagamento.
6. I cittadini possono utilizzare il titolo ricevuto dal Comune presso qualsiasi ambulatorio veterinario della provincia di
appartenenza che dichiari di aderire all’iniziativa (è opportuno a questo proposito organizzare incontri specifici con
gli ambulatori siti nel territorio del Comune o dei Comuni interessati dal progetto).
7. L’ambulatorio presso il quale è eseguito l’intervento ha l’obbligo di comunicare l’avvenuto intervento per iscritto ed
entro 24 ore (email o fax) al Comune ed alla ASL, la quale vigila a campione sull’effettiva esecuzione degli
interventi.
8. Consegna del titolo all’ambulatorio: quest’ultimo dovrà fatturare al proprietario del cane solo la cifra effettivamente
da esso pagata, mentre emetterà fattura per la parte restante, pari al contributo, al Comune interessato (col quale
potrà concordare la periodicità di consegna dei buoni e dei pagamenti).
In alternativa alla procedura sopra descritta, i contributi possono essere pagati direttamente ai cittadini
titolari, previa presentazione di certificazione veterinaria e fattura attestante l’avvenuta sterilizzazione.
Resta l’obbligo di cui al punto 7. per consentire idonea vigilanza sulla procedura.